sabato 27 dicembre 2008


L'Ancora, 24 maggio 2009, pag. 55























L'Ancora, 17 maggio 2009, p. 50

Peter Dowker- come faccio a saperlo? - Lac-Brome, Canada

Pascal Lenoir - Grandfresnoy, Francia

venerdì 12 dicembre 2008


Caro prof. Cesare,
da quando sei entrato nella mia testa non sono più stato capace a essere quello di prima. Sono diventato tutto insieme, non mi dispiace, scrittore e poeta. Ho anche cominciato a parlare torinese e a leggere libri. Non sapevo una parola d’inglese e ora leggo anche quello… lo capisco bene. Ho un’istruzione da professore anche se, dopo la quarta elementare non ho più fatto nessun studio di scuola. Poi ci sono altre cose che per pudore non ti scrivo, ma sono veramente un altro. Sono te.
Tutto questo cambiamento oltre a essere inspiegabile è anche motivo di inquietudine: sono diventato geloso verso la mia giovane compagna. Era come una figlia per me, è diventata come un’amante e ho paura che qualcuno me la porti via o lei si stanchi di me.
Avevo promesso a me stesso che dopo il brutto matrimonio che ho fatto in Brasile, quando avevo quasi ventisette anni, non avrei più avuto niente a che fare con le donne… Ora mi trovo innamorato e preda di grandi emozioni.
Ho scritto un racconto che chiamerò: The secret life of Cesare and Luigi; parla di te qui a Lisbona, ossia parla di me e di te, che siamo diventati una persona sola, un po’ Baccino e un po’ P. Anche la mia compagna mi vede cambiato, ha letto tutto quello che ho scritto, non capisce che sei tu che scrivi.
Tu sei morto il 28 agosto in un albergo di Torino. Me lo ha detto un prete taumaturgo qui del Portogallo, al quale mi sono rivolto perché pensavo che il diavolo fosse entrato nel mio corpo. Sei morto nel sonno, con incubi e sconquassi. Non è stata morte naturale, hai preso molto sonnifero.
La tua morte è avvenuta e tu sei tornato indietro negli anni, sei venuto dentro di me quando ho lasciato Cairo, nella mia seconda vita. Tu morirai ancora nel 1950, io sono già morto nel 1895 e sono vivo a Lisbona, per te.
Non riesco a dirti altro anche se adesso vedo bene la mia vita e la tua. Le nostre vite si sono compiute e abbiamo un lasso di tempo che rivivìamo insieme (dal 1895 al 1908) e il prete dice che non siamo i primi.
(Bruno Chiarlone - manoscritto per Libro su Luigi Baccino)

lunedì 8 dicembre 2008

Roberto Formigoni - Why Lisbona? - collage e intervento su tavoletta - 2008
Bruno Chiarlone - 1895 Luigi Baccino Perchè Lisbona? - cartolina collage - 2008